L'equilibrio di un SD si definisce tale quando, il sistema sottoposto a un u(t) costante e partendo da un preciso stato
Nel caso TC (tempo continuo):
significa che
Nel caso a TD:
significa che
Il movimento di un SD in TD:
Dove
Il movimento di un SD a TC:
*NB: A è una matrice e in modo analogo al caso a TD
Cos'é il movimento libero? Intuitivamente é l'evoluzione del sistema che non dipende dall'ingresso, ma é intrinseco nel sistema. Nei sistemi dinamici lineari il movimento è dato dalla somma algebrica del movimento libero e del movimento forzato.
Come calcolare
integrale di matrice → integrale elemento per elemento
- equilibrio stabile: equilibrio ''classico'' .. ingressi costanti → uscite costanti
- equilibrio asintoticamente stabile: equilibrio ''più forte'' , per
$t \rightarrow \infty$ , esempio semplice ma efficace è la pallina in fondo alla coppa con attrito, appena provi a spostarla tornerà al punto di equilibrio.
La stabilità è una proprietà del sistema e dipende da
Se
- converge a 0: AS
- converge a un numero: S
- diverge: I
In pratica:
Gli autovalori della matrice A:
-
$Re {\lambda _i } < 0$ AS -
$Re {\lambda _i } \le 0$ S o I -
$Re {\lambda _i } > 0$ I
Ancora più in pratica:
- Det(A) = 0 I
- Tr(A) > 0 I
- Coefficienti del polinomio caratteristico (secondo grado) concordi ma non nulli, condizione necessaria e sufficiente per AS
- Coefficineti del p. c. (terzo grado o di più) concordi ma non nulli, condizione necessaria per AS
Ancora ancora più in pratica:
Ad ogni cambio di segno degli elementi della prima colonna corrisponde un autovalore positivo di A → quindi instabile.
In pratica riassunto: usa la tabella di Routh per evitare la diagonalizzazione, guarda sempre la prima colonna, appena trovi un elemento con segno discorde dagli altri di fermi e dici che il SD in quel punto d'equilibrio è instabile
Intuitivamente in prossimitá di un equilibrio in un sistema dinamico (non lineare) la tangente é una valida approssimazione dell'intero sistema.
Sistemi dinamici nel dominio del tempo quando hanno equazioni differenziali sono sbatti da gestire.
Utilizziamo le trasformate per passare al dominio delle frequenze, nel quale i legami differenziali possono essere espressi come semplici legami algebrici.. semplificandoci quindi la vita.
trasformata di Fourier:
antitrasformata di Fourier:
trasformata di Laplace:
antitrasformata di Laplace:
dove s = k + jw ed è un numero complesso.
NB: nell'antitrasformata l'integrale è di linea! La trasformata di Fourier è un caso particolare di quella di Laplace. La TDF è quindi contenuta nella TDL, e se una funzione ammette TDF ammetterà sicuramente la TDL ma non viceversa!
Noi useremo principalmente quella di Laplace.
La quale gode di un paio di proprietà comode:
- operatore lineare
-
$L[\frac{dv(t)}{d(t)}] = sL[v(t)] - v(t_0)$ proprietà della derivata -
$L[\int _{t_0} ^t v(t)] = \frac{1}{s}L[v(t)]$ proprietà integrale -
$L[v(t-k)] = e^{-jk}L[v(t)]$ proprietà ritardo
Trasformate di Laplace usate spesso:
$sca(t) = \frac{1}{s}$ $ram(t) = \frac{1}{s^2}$ $dirac(t) = s$ $sca(t+\alpha) = \frac{1}{s}e^{\alpha}$ $ram(t+\alpha) = \frac{1}{s^2}e^{\alpha}$ $e^{\alpha t}=\frac{1}{s-\alpha}$
Capita negli esercizi vari che vengano applicati dei ritardi ai nostri segnali prima di antitrasformare.
La FDT di un SD è una funzione analitica nella variabile complessa
Pigliamo un attimo il nostro SD e famo la trasformata di Laplace:
$$\begin{cases} sX(s)=AX(s) + bU(s) \ Y(s)=cX(s)+dU(s) \end{cases}$$
Se 'risolvi' il sistema ottieni:
Nel caso di un SD SISO la G(s) è sempre fratta con
- radici di N(s) li chiameremo zeri
- radici di D(s) li chiameremo poli
Idea della trasformata di Heaviside è di riscrivere la G(s) come somma di addendi facili da trasformare con la
trovare stabilità = controlla gli autovalori di A, puoi anche non calcolarli e guardare i magheggi che abbiamo visto nei precedenti capitoli. In linea generale: autovalore con parte reale positiva implica instabilità nel caso di SD a tempo continuo. Nel caso di SD a tempo discreto autovalore con modulo
Sapevamo che con un autovalore con parte reale positiva si aveva l'instabilità. Ma con parte reale nulla??
Per uscirne da questo ultimo caso ci serve la Matrice di Jordan.
Criterio basato sulla matrice di Jordan spiegato a mo' di spaghettata:
Nella matrice A possiamo localizzare dei 'miniblocchi' ovvero mini-matrici dentro le matrice. Queste minimatrici quadrate, individuate dal autovalori che hanno sulle diagonali devono essere limitate da 0. Se, con la regola appena descritta, le mini-matrici, cioè i miniblocchi di Jordan, hanno ordine 1 allora la matrice still rimane stabile. Altrimenti se anche un solo miniblocco ha ordine > 1, allora il sistema diverge a causa di termine che divergono polinomialmente.
NB: per avere il sistema stabile serve che il più grande miniblocco del autovalore con
Teo. di Cayley-Hamilton = un discreto macello di dimostrazione che ci permette di ottenere un risultato importante. Come determino se un sistema è completamente raggiungibile? Il rango di questa matrice (quadrata nel caso SISO) deve essere il massimo, cioè non deve essere singolare, cioè non deve avere determinante nullo per essere completamente raggiungibile. $$M_r=\begin{pmatrix} b & Ab\end{pmatrix}$$ Come determino se un sistema è completamente osservabile? Il rango di questa matrice deve essere massimo, il determinante non deve essere nullo, non deve essere singolare per essere completamente osservabile: $$M_o=\begin{pmatrix} c' & A'c'\end{pmatrix}$$
- se non vi sono cancellazioni mentre calcoli
$G(s)$ allora è R&O.
Si dice a fase minima un SD la cui fdt è quella che fra tutte le possibili funzioni di trasferimento con identica risposta in modulo introduce il minimo sfasamento possibile per ogni frequenza a cui essa è valutata. Da un punto di vista matematico ciò è dovuto al fatto che la funzione di trasferimento del sistema non abbia zeri oppure che abbia tutti i suoi zeri stabili, ossia di modulo strettamente minore di uno (nel caso di sistemi a tempo discreto) o con parte reale minore di zero (nel caso di sistemi a tempo continuo).
Nota che
Possiamo esprimere i SD come schemi a blocchi, nei quali ogni blocco rappresenta una
Uniremo solo blocchi R&O. Cioè uniremo solo SD con
- tutti i blocchi che NON sono in un anello devono necessariamente essere AS
- tutti i blocchi, il cui denominatore (della rispettiva
$G(s)$ ) appare come fattore nella$G(s)$ complessiva, devono essere necessariamente AS
Infatti, per quanto riguarda gli anelli, le
ma
- Se
$\lambda$ è zero di$G(s)$ allora ottengo y(t)=0 ( proprietà bloccante degli zeri) - Se SD AS, allora
$y(t)\rightarrow \infty =G(\lambda)u(t)e^{\lambda t}$
- se AS, allora
$\lim_{t \rightarrow \infty} y(t) = |G(j\omega)|Usin(wt + faseG(jw))$
Studiare la risposta in frequenza significa studiare il comportamento del sistema al variare della pulsazione o della frequenza del segnale sinusoidale applicato in ingresso.
Lo studio della risposta in frequenza si riconduce all’analisi della variazione del modulo e della fase della al variare della pulsazione
Rappresentiamo la risposta in frequenza con due grafici, i quali rappresentano rispettivamente il modulo (o ampiezza) e la fase della funzione complessa di risposta in frequenza.
Contrariamente alla rappresentazione polare, la rappresentazione di modulo e fase della funzione di trasferimento avviene su due piani cartesiani diversi.
Basta applicare le regoline.
Regoline rilevanti:
- se g=0 parte da
$20log|\mu|$ (guadagno(non nelle ipotesi di Bode) - inclinazione iniziale data da
$-|g|$ - poli buttano giú, zeri buttano su (tutto a botte di 20db/decade)
- diagramma della fase, parto da:
$-90g$ e aggiungo$-180$ se$\mu$ (guadagno) negativo. - diagramma della fase, poli buttano su/giú in base al loro segno, cioé con botte di $(segno \space polo)90g$ , mentre gli zeri buttano su/giú in base al inverso del loro segno, cioé con botte di $(segno\space zero)(-90g)$
- effetto del ritardo sul progetto: nel margine di fase sarà
$w_c * ritardo*(\frac{180}{\pi})$ (i ritardi/sfasatori influenzano solo la fase e non il modulo, il$\frac{180}{\pi}$ serve per convertire i radianti della pulsazione ($\frac{radianti}{secondo}secondo$ ) ). - quando fai il conto del margine di fase non ci devi mettere il polo vero e proprio .. ma il suo inverso .. cioè 'quello che vedi nell'equazione'
La funzione di trasferimento di un sistema è una funzione analitica nella variabile complessa
Per un generico valore di
In questo modo può essere definito un luogo geometrico ( curva ) rappresentativo della posizione del vettore
I diagrammi di Nyquist sono dunque, rappresentati su un piano complesso ( piano di Gauss ) dove l'asse delle ascisse rappresenta l'insieme dei numeri reali, mentre quello delle ordinate rappresenta i numeri immaginari.In molte applicazioni, soprattutto in quelle per lo studio della stabilità di un sistema, non interessa la precisione con la quale viene tracciato il diagramma, ma la sua forma qualitativa in particolar modo l'andamento del diagramma per
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Il diagramma di Nyquist è il diagramma polare 'specchiato verticalmente ed eventualmente con 'l'infinito' che si chiude a semicerchio.
Definiti
- AS sse
$p_d = N$ (condizione necessaria e sufficiente) - non AS se il diagramma passa per -1
SE:
-
$p_d=0=$ il numero di poli con$Re>0$ di$L(S)$ - Il diagramma di Bode taglia l'asse 0 dB una e una sola volta, dall'alto verso il basso
- Il margine di guadagno
$\phi _m$ di L(s) è positivo allora il sistema è AS. Fondamentale per il progetto.